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SEZ. DISABILITA NEWS Trasporto aereo e disabilità: al lavoro per migliorare informazione e formazione

21 Ottobre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Trasporto aereo e disabilità: al lavoro per migliorare informazione e formazione

INSERITO DA ANGELA CECERE I dati delle assistenze alle persone con disabilità, gli impegni dell’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile), le iniziative di ITA Airways: questi e altri i temi al centro di un incontro con la Federazione FISH, che con l’ENAC ha siglato all’inizio di quest’anno un accordo di collaborazione. Ne parliamo con Roberto Vitali, che ha rappresentato la FISH durante l’incontro, dal quale è emersa la necessità di una maggiore informazione rivolta agli utenti e agli operatori, nonché di una formazione sempre più assidua per gli operatori stessi e anche per le agenzie di viaggio Ragazzo con autismo sale a bordo di un aereo allo scalo di Napoli Capodichino «Questo è un accordo importante perché va nella direzione del rispetto della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, per garantire il diritto alla mobilità ai cittadini e alle cittadine e per rendere sempre più accessibile il trasporto aereo, con un’attenzione particolare anche all’accrescimento della consapevolezza sulla piena uguaglianza tra lavoratori che hanno una disabilità e gli altri lavoratori»: così, nel febbraio scorso, il presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Vincenzo Falabella aveva commentato su queste pagine l’accordo siglato dalla Federazione con l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), per dare vita a una collaborazione finalizzata allo svolgimento di attività di comune interesse. Nei giorni scorsi, la FISH ha partecipato a un nuovo incontro con l’ENAC, al quale sono intervenuti anche gli esponenti della FIAVET (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo) e di Ita Airways.
A rappresentare la Federazione è stato Roberto Vitali, co-fondatore e amministratore delegato di Village for all (V4A®), la rete impegnata da oltre un decennio sul tema dell’innovazione turistica specializzata in ospitalità accessibile, che proprio recentemente ha sottoscritto con la FISH un accordo quadro. Allo stesso Vitali abbiamo chiesto com’è andato l’incontro. «Abbiamo innanzitutto portato i saluti del presidente della FISH Falabella – dice -, nonché ribadito l’appoggio della Federazione ai vari progetti che si stanno sviluppando da parte di ENAC e non solo, con particolare attenzione all’accoglienza e all’assistenza delle persone con autismo». Ci risulta che l’ENAC abbia anche prodotto una serie di dati. «Sì, i dati delle assistenze a persone con disabilità, che da un punto di vista relativo al turismo sono effettivamente interessanti, pur essendo riferiti al 2019. In quell’anno, infatti, si contavano ben un milione e 300.000 assistenze. Ho dunque sottolineato che quelle cifre rappresentano uno specchio della realtà. Utilizzando infatti quei numeri come indicatori per il settore del turismo e applicando, pur in eccesso, il moltiplicatore di 3 secondo il quale per ogni persona con disabilità ne viaggiano anche altre tre, si arriva molto velocemente a un risultato di numeri che può superare certamente i 5 milioni di persone che viaggiano e quindi, per un verso o per l’altro, anche turisti». A quanto sappiamo, però, non tutte le assistenze garantite vanno a buon fine… «È così, se è vero che durante il confronto sul palco è emerso che circa il 30% delle assistenze somministrate dalle “Sale Amiche”, sono non prenotate o non prenotate correttamente. Ne ha parlato Mark De Laurentiis, responsabile per l’ENAC delle stesse assistenze nelle “Sale Amiche” e lo ha confermato anche Ivana Jelinic, presidente della FIAVET, sottolineando la necessità di una maggiore formazione. E del resto se spesso sono le persone a non segnalare la necessità dell’assistenza, nemmeno il personale delle agenzie talora è informato correttamente delle procedure». E dal punto di vista della qualità dell’assistenza? «Ho colto l’occasione per segnalare come per garantire un’assistenza di qualità negli aeroporti italiani sia necessario conoscere bene le esigenze delle persone con disabilità. A tal proposito Alessio Quaranta, direttore Generale dell’ENAC, ha spiegato l’impegno dell’Ente per migliorare l’accoglienza e i servizi e in particolare quello rivolto all’accoglienza di persone con autismo e dei loro familiari, tramite uno specifico progetto, diffuso in tutti gli scali italiani, compresi quelli internazionali». Quali notizie sono arrivate da ITA Airways?
«La responsabile commerciale di ITA Airways Emiliana Limosani ha sottolineato l’impegno della compagnia in questo àmbito e di come essa abbia organizzato la possibilità di un’esperienza per le persone con autismo presso la sede di Roma Fiumicino, con un simulatore di volo, un’esperienza che ricalca in ogni particolare quella di un viaggio Roma Milano, facendo provare le esperienze di un volo vero, sia per durata che per percezione sensoriale. Si tratta di un progetto che verrà pubblicamente presentato anche alle Associazioni e alle organizzazioni internazionali del settore aereo come “buona prassi”, già il 3 novembre prossimo nel Bahrein, durante lo IATA World Passenger Symposium, evento della IATA, l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo» (S.B.)

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SEZ. DISABILITA NEWS Giornata Nazionale UILDM: il tempo della normalità

17 Ottobre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Giornata Nazionale UILDM: il tempo della normalità

INSERITO DA ANGELA CECERE 1.100.000 chilometri di trasporto con mezzi attrezzati, formazione specifica a 20.000 persone, un migliaio di ore di consulenza sociale e/o medica: a questo serviranno i fondi raccolti dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) durante questa settimana, dedicata all’evento nazionale dell’Associazione, il cui principale intento, come sottolinea il presidente Rasconi, è «trasmettere l’idea che ciò che viene considerato straordinario per una persona con disabilità – laurearsi, avere una famiglia, un lavoro, uscire di casa – dovrebbe essere in realtà assolutamente normale» UILDM, Giornata Nazionale 2022 «Lo scorso anno abbiamo festeggiato sessant’anni di attività, un anniversario importante per la nostra realtà associativa, celebrato in un momento di difficoltà per il nostro Paese, segnato dalla pandemia e dalla crisi economica. Questo 2022 rappresenta per la nostra comunità il passaggio dalla celebrazione delle conquiste al ritorno alla normalità, il ritorno ad essere risorse attive delle comunità. Ma non si tratta solo di questo. Vogliamo infatti trasmettere l’idea che ciò che viene considerato straordinario per una persona con disabilità – laurearsi, avere una famiglia, un lavoro, uscire di casa – dovrebbe essere in realtà assolutamente normale. Ecco perché il nostro impegno quest’anno si è concentrato nel sostegno alle attività delle nostre Sezioni, attraverso il progetto E.RE. – Esistenze Resilienti [se ne legga già ampiamente anche su queste pagine, N.d.R.], nato appunto per dare sostenibilità e futuro ai servizi che la UILDM offre gratuitamente ai propri soci e utenti con malattie neuromuscolari. Servizi che aiutano a garantire il diritto alla salute e all’inclusione sociale»: lo dichiara Marco Rasconi, presidente nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), che in tutta questa settimana vive la propria Giornata Nazionale, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, all’insegna del messaggio Sostienici, basta il tempo di un battito d’ali, evento che intende raccontare l’impegno di questa Associazione, ormai da oltre sei decenni al fianco delle persone con disabilità e portavoce dei loro diritti. «Lottare per i diritti di chi ha una distrofia muscolare – aggiunge infatti Rasconi – significa lavorare per garantire quotidianamente servizi fondamentali come trasporto, assistenza e formazione per volontari, famiglie e  caregiver». In questa settimana, dunque, i volontari della UILDM saranno presenti in centinaia di piazze per distribuire le “latte di caffè UILDM” illustrate dall’artista Fabio Magnasciutti, raccogliendo fondi per il citato progetto E.RE. – Esistenze Resilienti. Nello specifico, i contributi raccolti serviranno a finanziare 1.100.000 chilometri di trasporto annuale con mezzi attrezzati, offrire a 20.000 persone una formazione specifica nell’àmbito delle malattie neuromuscolari e garantire un migliaio di ore di consulenza sociale e/o medica a chi si rivolge a UILDM. Anche lo spot realizzato per la Giornata Nazionale di quest’anno (disponibile a questo link) racconta il desiderio di ritorno alla normalità e di quotidianità attraverso le storie di Caterina e delle sue amiche che giocano in un parco inclusivo, Michela e il suo impegno nel lavoro, Mario e la sua passione per il powerchair hockey. A dare voce a Caterina, Michela e Mario sono Gabriele Corsi, Furio Corsetti e Giorgio Daviddi, ovvero il Trio Medusa, che per il terzo anno consecutivo ha scelto di essere a fianco della UILDM. L’evento di questa settimana, ricordiamo in conclusione, darà l’avvio ufficiale a una delle attività previste dal progetto E.RE. – Esistenze Resilienti, ossia il servizio UILDM Risponde, che si concretizzerà in uno Sportello Medico e uno Sociale, voluti per informare le persone con disabilità, le famiglie, i caregiver e il personale sanitario sulla presa in carico medica e sociale delle persone con patologie neuromuscolari. Le distrofie e le altre malattie neuromuscolari sono infatti circa duecento diverse patologie ereditarie di origine genetica che colpiscono circa 40.000 persone in Italia. Sono malattie degenerative che hanno un impatto notevole sulla vita delle famiglie, dal punto di vista sanitario, sociale ed economico. L’obiettivo di UILDM Risponde è favorire segnatamente una corretta comunicazione su queste patologie e sulle loro implicazioni e facilitare la condivisione delle informazioni nell’àmbito della disabilità. S.B.

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SEZ. DISABILITA NEWS Per favorire l’inclusione lavorativa delle persone con sindrome di Down

14 Ottobre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Per favorire l’inclusione lavorativa delle persone con sindrome di Down

INSERITO DA ANGELA CECERE Sostenere e promuovere la formazione professionale delle persone con sindrome di Down, per favorirne l’inserimento lavorativo, nonché quella degli operatori aziendali: è l’obiettivo dell’accordo quadro sottoscritto tra l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e l’IFOA (Istituto Formazione Operatori Aziendali), che si sostanzierà in varie iniziative di informazione, formazione e sensibilizzazione in tale settore Persona con sindrome di Down al lavoro al computer«Con questo accordo la nostra Associazione e l’IFOA si impegnano a promuovere la partecipazione delle persone con sindrome di Down, degli operatori e della nostra stessa Associazione ai percorsi di informazione/formazione organizzati in collaborazione, a svolgere azione di sensibilizzazione e informazione nei confronti degli interlocutori istituzionali, del mondo del lavoro e della società civile, a facilitare l’accesso alla formazione e all’apprendimento, per valorizzare il potenziale delle risorse umane nel contesto socio-lavorativo, nonché ad attivare una rete sociale istituzionale, con l’obiettivo di fornire informazioni e servizi necessari all’inserimento socio-lavorativo delle persone con sindrome di Down»: così Gianfranco Salbini, presidente nazionale dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), presenta l’accordo quadro sottoscritto tra la stessa AIPD e l’IFOA (Istituto Formazione Operatori Aziendali), finalizzato appunto a sostenere e promuovere la formazione professionale delle persone con sindrome di Down, per favorirne l’inserimento lavorativo, nonché quella degli operatori aziendali. «Ci rendiamo disponibili alla collaborazione per la progettazione/realizzazione di corsi di formazione professionale rivolti alle persone con sindrome di Down e agli operatori – dichiara dal canto suo Umberto Lonardoni, direttore generale dell’IFOA – con il rilascio di attestazioni o certificazioni, nonché promuovendo la condivisione delle opportunità di inserimento socio-lavorativo provenienti dalle aziende clienti e con l’attivazione di tirocini formativi. Dal canto suo l’AIPD si farà garante del sostegno e del supporto per la selezione, del tutoraggio di candidati con sindrome di Down a eventuali offerte di tirocini, del loro monitoraggio e della sensibilizzazione del personale IFOA e delle aziende afferenti al nostro Ente, sul tema dell’inserimento lavorativo delle persone con sindrome di Down». Ente senza fini di lucro che da oltre cinquant’anni si occupa di formazione professionale e servizi per la qualificazione e il lavoro, l’IFOA condivide con AIPD la promozione dell’inclusione delle persone con sindrome di Down e quella delle pari opportunità, per l’accesso alla formazione e al lavoro, oltre a lavorare per la rimozione dei pregiudizi, incentivando l’incontro e lo scambio interculturale. (S.B.)

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SEZ. DISABILITA NEWS Com’è iniziato l’anno scolastico per gli alunni e le alunne con disabilità?

13 Ottobre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Com’è iniziato l’anno scolastico per gli alunni e le alunne con disabilità?

INSERITO DA ANGELA CECERE «La scuola è cominciata da poco meno di un mese e già riceviamo segnalazioni ripetute da ogni parte del Paese su lacune, violazioni, disagi che hanno impedito agli alunni e alle alunne con disabilità di iniziare l’anno al pari dei compagni»: lo dicono dalla Federazione FISH, che a tal proposito ha promosso un breve e anonimo questionario nel web, utile a disporre di una panoramica più precisa della situazione, in vista delle doverose rivendicazioni da avanzare nei confronti del Ministero competente, per far sì che i diritti siano concretamente esigibili Bimbo con disabilità entra a scuola«La scuola è cominciata da poco meno di un mese e già riceviamo segnalazioni ripetute da ogni parte del Paese su lacune, violazioni, disagi che hanno impedito agli alunni e alle alunne con disabilità di iniziare l’anno al pari dei compagni. In alcuni casi, a quanto pare, gli stessi Dirigenti Scolastici inviterebbero le famiglie a trattenere a casa i figli, fino a quando la scuola non avrà attivato gli adeguati sostegni e supporti, che devono essere individuati nei PEI (Piano Educativo Individualizzato), unico strumento per l’inclusione reale»: lo dicono dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che a tal proposito, dunque, ha promosso un breve e anonimo questionario nel web (disponibile a questo link), che non ha velleità statistiche, ma viene ritenuto particolarmente utile, per le doverose rivendicazioni da avanzare nei confronti del Ministero competente, disponendo di una panoramica più precisa della situazione, specie in termini di presenza e di assegnazione delle figure professionali necessarie all’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità. Sulle varie lacune, violazioni e disservizi, infatti, il confronto politico della FISH con il Ministero dell’Istruzione è costante, per far sì che i diritti siano concretamente esigibili.
Proprio per questo, dunque la Federazione chiede l’aiuto, la vicinanza e la testimonianza delle famiglie degli alunni e delle alunne con disabilità, tramite il citato questionario. (S.B.)

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SEZ. DISABILITA NEWS Disabilità intellettiva: l’amore ha bisogno di spazio

6 Ottobre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Disabilità intellettiva: l’amore ha bisogno di spazio

INSERITO DA ANGELA CECERE In occasione della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down del 9 ottobre, il CoorDown lancia, o meglio rilancia, la campagna “L’amore ha bisogno di spazio”, già al centro del video “Just the Two Us” (“Solo noi due”), promosso a livello internazionale. «Il percorso di crescita verso l’età adulta, la conoscenza del proprio corpo e la relazione con l’altro delle persone con sindrome di Down vanno aiutati, favoriti e supportati dai genitori e, più in generale, dalla società»: è uno dei messaggi che il Coordinamento porterà il 9 ottobre anche in numerose piazze d’Italia CoorDown, 9 ottobre 2022«Il percorso di crescita verso l’età adulta, la conoscenza del proprio corpo e la relazione con l’altro delle persone con sindrome di Down vanno aiutati, favoriti e supportati dai genitori e, più in generale, dalla società. Occorrono percorsi di accompagnamento sia per i genitori che per i giovani/adulti, ma anche per gli insegnanti, che spesso a scuola si trovano a dover affrontare situazioni che necessariamente richiedono una formazione e la possibilità di un confronto costruttivo con professionisti esperti. Occorrono operatori formati, così come, in parallelo, è necessario proseguire con campagne di sensibilizzazione volte a una crescita culturale di tutta la società. Per questo abbiamo scelto di affrontare e mettere al centro della nostra campagna di quest’anno la sessualità, un tema su cui siamo solo all’inizio e su cui c’è molta strada da fare»: così Antonella Falugiani, presidente del CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), in occasione dell’imminente Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down del 9 ottobre, lancia, o meglio rilancia, la campagna di sensibilizzazione L’amore ha bisogno di spazio, già al centro del video Just the Two Us (letteralmente “Solo noi due”), promosso a livello internazionale in corrispondenza della Giornata Mondiale della Sindrome di Down del 21 marzo scorso, ove la giovane coppia protagonista, nonostante la presenza ingombrante delle rispettive famiglie che faticano a trovare il giusto equilibrio tra il “dare spazio” e l’“essere di supporto”, reclama la propria intimità e autonomia. Sempre il CoorDown, a supporto di quella campagna internazionale e per diffondere strumenti utili a famiglie e operatori, ha realizzato un sito dedicato, in italiano e in inglese, ove appunto trovare informazioni, approfondimenti e domande frequenti sulla sessualità e la vita affettiva. Senza nemmeno dimenticare che il percorso di studio e dialogo sul tema ha vissuto anche nel settembre scorso un’altra importante tappa, con il convegno nazionale di Rimini, intitolato anch’esso L’amore ha bisogno di spazio, durante il quale esperti, genitori, psicologi, operatori e insegnanti, ragazze, ragazzi e adulti con sindrome di Down si sono confrontati per dare risposte concrete e indicazioni utili, alla presenza di molte coppie che hanno portato la propria esperienza e il proprio punto di vista, spesso chiedendo di poter decidere e di esprimere appieno i propri desideri. A proposito ancora del video Just the Two Us, i protagonisti si chiamano Davide e Martina, fidanzati, molto innamorati, ma ancora di fronte a molti ostacoli. «Per me – racconta Davide – l’amore è dedicare il proprio tempo e la vita per la donna che si ama. Per la mia vita di coppia desidero solo convivere insieme, tutto il resto viene da sé. Gli ostacoli che ho trovato non sono stati pochi, ma tanti, certe mamme che non volevano un amore vero e parlano solo di amicizia, in questo modo ci bloccano il nostro viversi, in più si è messo anche il Covid che non ha facilitato le cose». «Il mio desiderio – aggiunge Martina – è restare con lui per tutta la mia vita, andare fuori con lui, dormire da lui… Ho avuto difficoltà, ho sofferto tantissimo prima di conquistarlo, che non mi lasciano andare da lui, non poter fare l’amore con lui… fare le vacanze con lui». «Avere una relazione amorosa – sottolineano dal CoorDown – e vivere appieno la propria sessualità è un diritto di tutti, eppure per le persone con disabilità intellettiva rimane ancora un tabù. La sessualità e il desiderio di vivere rapporti affettivi sono momenti essenziali per la vita di ogni essere umano che anche i giovani adulti con sindrome di Down si trovano ad affrontare nel loro percorso di crescita, ma che spesso sono circondati da paure, stereotipi, mancanza di strumenti adeguati a fornire il giusto accompagnamento e ascolto. Tra incertezze, eccesso di protezione e necessario supporto, dunque, oggi più che mai è fondamentale garantire un’educazione alle relazioni e alla sessualità, per consentire alle pe5rsone con disabilità intellettiva di avere una propria vita affettiva in modo sano e soddisfacente. Ricevere informazioni e formazione accessibile è pertanto indispensabile per comprendere i propri diritti, conoscere il proprio corpo, i concetti di “consenso” e di “sesso sicuro” e per proteggere da potenziali abusi. Il tutto richiede un cambiamento culturale che deve partire e coinvolgere genitori, operatori, esperti e insegnanti». Questi fondamentali concetti verranno dunque diffusi nel prossimo fine settimana in oltre duecento piazze d’Italia (a questo link l’elenco completo) dai volontari delle Associazioni aderenti al CoorDown, tramite la distribuzione del tradizionale messaggio di cioccolato, realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale, che promuove i percorsi educativi condivisi di accompagnamento alle relazioni e alla sessualità. E insieme ai volontari, persone con sindrome di Down di ogni età insieme a genitori, fratelli e sorelle e amici, saranno in prima linea negli eventi di piazza, per incontrare i sostenitori, dare informazioni, raccontare come verranno utilizzati i fondi raccolti. (S.B.)

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SEZ. DISABILITA NEWS Non un normale bastone bianco per ciechi, ma un vero concentrato di tecnologia

4 Ottobre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Non un normale bastone bianco per ciechi, ma un vero concentrato di tecnologia

INSERITO DA ANGELA CECERE Visto dall’esterno può sembrare un normale bastone bianco per ciechi, ma in realtà è un vero e proprio concentrato di tecnologia, che consente a chi non vede di orientarsi meglio in città, essere guidato da una voce verso precisi punti di interesse e interagire con lo spazio circostante. Si chiama “LetiSmart” e verrà presentato per la prima volta a Torino il 6 ottobre, durante un evento cui parteciperà l’ideatore Marino Attini, promosso dall’UICI del capoluogo piemontese, che fin da subito ha sostenuto e promosso il progetto Il dispositivo “Luce” del bastone “LetiSmart” (©Daniele Margiore) Visto dall’esterno può sembrare un normale bastone bianco per ciechi, ma in realtà è un vero e proprio concentrato di tecnologia, che consente a chi non vede di orientarsi meglio in città, essere guidato da una voce verso precisi punti di interesse e interagire con lo spazio circostante. Si chiama LetiSmart, strumento promettente e altamente innovativo, che verrà presentato per la prima volta a Torino il 6 ottobre prossimo (ore 9.30), durante un evento cui parteciperà l’ideatore Marino Attini, promosso con il sostegno dell’UICI Piemonte dall’UICI del capoluogo piemontese (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), che fin da subito ha sostenuto e promosso il progetto. Entrando nel “cuore” di Letismart, va detto trattarsi di un bastone bianco che integra al proprio interno due sistemi ad altissima tecnologia il primo dei quali, detto Voce, è un microcomputer del peso di pochi grammi, in grado di interagire con una rete di radiofari collocati nello spazio circostante. Grazie a questo sistema, una volta che la città si sia dotata della necessaria infrastruttura, il bastone bianco può fornire vocalmente tutta una serie di informazioni, utilissime per la mobilità, quali la collocazione di attraversamenti con semaforo sonoro, di esercizi commerciali o di altri punti di interesse, ma anche indicazioni sui mezzi pubblici in arrivo in una data fermata e moltissimo altro. Il secondo sistema integrato in LetiSmart, detto Luce, è un segnalatore luminoso che si attiva in caso di scarsa visibilità, rendendo la persona cieca più visibile e quindi migliorandone la sicurezza. Ideato, come detto, da Marino Attini, ricercatore in àmbito di informatica ed elettronica di consumo, il progetto è stato realizzato e sviluppato dall’azienda Scen, specializzata in microtecnologia, con l’UICI e l’IRIFOR (l’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione della stessa UICI) quali partner attivi. «LetiSmart è un dispositivo innovativo – sottolineano dall’UICI di Torino -, perché condensa soluzioni altamente tecnologiche, senza però snaturare lo strumento bastone bianco che, proprio per le sue caratteristiche di forma, peso ed ergonomia, si rivela tuttora utilissimo. Inoltre è innovativo perché funziona in due direzioni: consente cioè a chi lo usa di ricevere informazioni, ma anche di interagire con lo spazio circostante, ad esempio attivando dei segnalatori acustici posti sulle porte di un tram o di un bus». «Crediamo sia importante parlarne il più possibile – aggiungono dall’Associazione – perché, per funzionare al pieno delle proprie potenzialità, LetiSmart ha bisogno di una capillare rete infrastrutturale, il che implica il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle amministrazioni locali, degli esercenti, delle imprese che gestiscono il trasporto pubblico e altri ancora. Testimonianze virtuose, in questo senso, esistono già: a Trieste, ad esempio, che è anche la città di Marino Attini, si è deciso di investire su questa tecnologia, equipaggiando la città con una rete di radiofari diffusi in moltissimi punti strategici (mezzi pubblici compresi). Il risultato è una mobilità autonoma molto più agevole per chi non vede». L’incontro del 6 ottobre sarà aperto da una conferenza stampa (Sala Gonin della Stazione di Porta Nuova di Torino), durante la quale, dopo i saluti delle autorità, verrà illustrato nel dettaglio il funzionamento di LetiSmart. Successivamente, in Piazza Carlo Felice (ore 11), è prevista una dimostrazione pratica del dispositivo, grazie alla collaborazione di alcuni esercenti che hanno dato il consenso alla collocazione dei radiofari nei loro negozi. S.B.

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SEZ. DISABILITA NEWS Un programma formativo per favorire il passaggio dalla “cura” ai “diritti”

30 Settembre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Un programma formativo per favorire il passaggio dalla “cura” ai “diritti”

INSERITO DA ANGELA CECERE Un programma formativo a partecipazione gratuita, per gettare le basi del cambiamento di prospettiva sul tema delle disabilità, centrato sul tema “Personalizzare l’accompagnamento al progetto di vita”, che si articolerà su sei incontri a partire dal 26 ottobre, rivolgendosi ad operatori con un ruolo di coordinamento e gestione dei servizi educativi e socio-assistenziali riguardanti minori e persone con disabilità. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Centro Studi per i Diritti e la Vita Indipendente dell’Università di Torino e la Fondazione Time2 del capoluogo piemontese Uomo con disabilità in carrozzina fotografato di spalle con le braccia levateUn programma formativo per gettare le basi del cambiamento di prospettiva sul tema delle disabilità, centrato sul tema Personalizzare l’accompagnamento al progetto di vita, che si articolerà su un ciclo di sei incontri a partire dal 26 ottobre prossimo, rivolti ad operatori che abbiano un ruolo di coordinamento e gestione dei servizi educativi e socio-assistenziali riguardanti i minori e le persone con disabilità. L’iniziativa è il frutto della collaborazione tra il Centro Studi per i Diritti e la Vita Indipendente del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino e la Fondazione Time2, prevedendo momenti frontali alternati ad esercitazioni pratiche. «Questo percorso – spiegano i promotori – si colloca in continuità con quanto sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e punta a fornire ai partecipanti  i princìpi generali del nuovo approccio operativo da essa indicato. Per la prima volta nella storia, infatti, la Convenzione ha cambiato la prospettiva con cui pensare e riferirsi al tema delle disabilità: non più in un’ottica di patologia da compensare e riabilitare, ma da un punto di vista della piena partecipazione alla vita. Le persone con disabilità, quindi, sono, prima di ogni altra definizione, cittadini titolari di diritti e costituiscono parte delle molteplicità che caratterizza il genere umano». «Da queste premesse – proseguono-, i sei incontri del percorso formativo mirano a fornire le basi da cui costruire non un nuovo modello di disabilità, ma un differente modello di società. Partendo infatti da un’introduzione al paradigma dei diritti, la formazione offrirà una nuova prospettiva del modo di guardare al futuro, tenendo conto che l’accompagnamento alla vita indipendente deve avvenire in una costante co-progettazione che permetta alla persona con disabilità di trovarsi nella condizione di poter decidere per se stessa e, con i necessari supporti, costruire il proprio percorso di vita. Sono inoltre in programma momenti di scambio e tavole rotonde con chi ha avuto esperienze di applicazione della Convenzione ONU in situazioni di complessità assistenziale e infine anche un focus sull’attuazione del diritto al lavoro delle persone con disabilità intellettive. E in ogni caso, alla base di ogni incontro vi sarà la consapevolezza che il lavoro sui contesti e sulla rete costituisce un punto fondamentale per garantire la piena capacità di autodeterminazione delle persone con disabilità». «Siamo impegnati – sottolinea Samuele Pigoni, direttore della Fondazione Time2 – in azioni di ricerca e sperimentazione di programmi che accompagnino i giovani con disabilità nel difficile momento del passaggio alla vita adulta, perché riteniamo sia un fatto di maturazione della società quello di offrire opportunità e capacità sempre più ampie ai cittadini e alle cittadine con disabilità, nonché alle loro famiglie. Con la consapevolezza, quindi, derivata dal confronto con operatori dei servizi pubblici, associazioni di familiari e di attivisti, esperti di settore e ricercatori, che il tema della disabilità ha bisogno di essere spostato da un livello di “cura” a un livello di “cittadinanza”, abbiamo avviato questo percorso con l’Università di Torino e la rete di famiglie e associazioni che stiamo incontrando, pur essendo a conoscenza delle difficoltà a livello di attuazioni pratiche, dovute alla permanente esistenza di “barriere immateriali”, come le rappresentazioni culturali e sociali delle disabilità, o materiali, come l’organizzazione dei sistemi di spesa pubblica in questo àmbito». (S.B.)

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SEZ. DISABILITA NEWS Un progetto dedicato alla salute sessuale delle persone con disabilità

28 Settembre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Un progetto dedicato alla salute sessuale delle persone con disabilità

INSERITO DA ANGELA CECERE È stato presentato in questi giorni a Torino “Il Marimo Affetti, Relazioni, Intimità”, progetto in materia di salute sessuale delle persone con disabilità promosso dall’Associazione Verba, e realizzato attraverso una convenzione stipulata tra l’Associazione Mana e l’équipe di medici Androteam del Gruppo MediCare. In particolare il nuovo servizio intende unire il sostegno sessuologico e psico-educativo per tutti e tutte all’assistenza sanitaria rivolta specificamente a uomini con disabilità motorie, sensoriali e intellettive La Settimana del Benessere Sessuale è un’iniziativa promossa dalla FISS (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica), che ricorre in questi giorni (26 settembre-1° ottobre) e prevede l’organizzazione, in varie Regioni italiane, di incontri pubblici, seminari e convegni tematici. È proprio facendo riferimento a tale ricorrenza, che ieri, 26 settembre, è stato presentato a Torino Il Marimo – Affetti, Relazioni, Intimità, un progetto in materia di salute sessuale delle persone con disabilità promosso dall’Associazione Verba, e realizzato attraverso una convenzione stipulata tra l’Associazione Mana e l’équipe di medici Androteam del Gruppo MediCare. Il nuovo servizio affiancherà l’attività dell’ambulatorio ginecologico accessibile Il Fior di Loto, preparato ad accogliere anche le donne con disabilità, fornendo un’assistenza rivolta agli uomini con disabilità e a tuttз* (con l’uso dello schwa). La circostanza che anche nel comunicato diramato per divulgare l’iniziativa si faccia uso dello schwa suggerisce che il servizio abbia un’impostazione non vincolata al binarismo sessuale. «Il Marimo – Affetti, Relazioni, Intimità è una delle prime esperienze in Italia ad unire il sostegno sessuologico e psico-educativo per tuttз all’assistenza sanitaria rivolta specificamente a uomini con disabilità motorie, sensoriali e intellettive», si legge infatti nel comunicato che illustra anche l’obiettivo del progetto, che è quello «di mettere al centro l’affettività e la sessualità, considerandole come fattori in grado di interessare molteplici aspetti della vita come il corpo, la consapevolezza, il piacere, la scelta, il consenso, il contatto e la salute riproduttiva». E d’altra parte la stessa Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09, che costituisce il paradigma giuridico e filosofico di riferimento in materia di disabilità, impegna gli Stati firmatari a «fornire alle persone con disabilità servizi sanitari gratuiti o a costi accessibili, che coprano la stessa varietà e che siano della stessa qualità dei servizi e programmi sanitari forniti alle altre persone, compresi i servizi sanitari nella sfera della salute sessuale e riproduttiva» (articolo 25, Salute). Sotto il profilo operativo è previsto il seguente percorso: dopo un primo colloquio conoscitivo online con lo staff multidisciplinare del progetto, la persona con disabilità verrà coinvolta in un percorso personalizzato in base alle proprie esigenze, con la possibilità di usufruire di visite urologiche e/o andrologiche presso il Centro MediCare (Via Montevecchio, 16, Torino). Per accedere al servizio bisogna fare riferimento all’indirizzo associazionemana@gmail.com, mentre per le prestazioni per la salute sessuale e riproduttiva delle donne con disabilità bisogna sempre guardare all’ambulatorio ginecologico Il Fior di Loto, che svolge la propria attività anche in collaborazione con il Servizio Antiviolenza Disabili. «Uno dei valori aggiunti dell’iniziativa – sik legge ancora nella presentazione – è sicuramente quello di promuovere una sinergia in grado di fondere diverse tipologie di know-how, quello dell’Associazione Verba, costruito negli anni grazie all’attività del Fior di Loto, quello di Androteam del Gruppo MediCare, centro medico di eccellenza nel promuovere e preservare il benessere e la salute della coppia accogliendo professionisti dedicati alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle patologie della sfera sessuale, genitale e riproduttiva, e quello dell’Associazione Mana, concretizzato attraverso azioni di co-progettazione per il diritto alla vita indipendente, all’affettività, alla sessualità, all’autonomia e all’autodeterminazione». Significativa è anche la scelta del nome del servizio, che intende esprimere una “complicità professionale e simbolica” con l’ambulatorio Il Fior di Loto. «Il Marimo – viene spiegato infatti -, è un’alga di forma sferica scoperta nel 1820 e ribattezzata in questo modo nel 1898 dal botanico Tatsuhiko Kawakami; in giapponese, infatti, “Mari” significa biglia, mentre “Mo” indica genericamente le piante acquatiche. Secondo la mitologia, una coppia si rifugiò sulle rive del lago Akan – uno dei pochi ecosistemi al mondo dove l’alga cresce e si sviluppa – per sfuggire alle rispettive famiglie, contrarie alla loro unione. Lì i due cuori si trasformarono proprio in un Marimo, permettendogli di vivere in eterno questo amore profondo: Marimo e Fior di Loto, quindi, sono entrambe piante acquatiche in grado di trasmettere una simbologia potente che si ricollega ai sentimenti più profondi e agli aspetti più intimi del sentire umano».

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SEZ. DISABILITA NEWS Le persone con disabilità tra società, economia e diritto

27 Settembre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Le persone con disabilità tra società, economia e diritto

INSERITO DA ANGELA CECERE Promosso dall’Università del Sannio di Benevento, si terrà il 30 settembre presso la stessa, ma verrà anche diffuso in YouTube, l’importante convegno “Le persone con disabilità tra società, economia e diritto: questioni aperte e prospettive di riforma”, incontro interdisciplinare sui temi della disabilità e dell’inclusione, voluto anche alla luce delle più recenti innovazioni normative, e segnatamente dalla Legge Delega al Governo in materia di disabili Promosso dall’Università del Sannio di Benevento, si terrà il 30 settembre presso la stessa (Aula 5 del Plesso Universitario di Via dei Mulini, ore 9), ma verrà anche diffuso sul canale YouTube dell’Ateneo, l’importante convegno intitolato Le persone con disabilità tra società, economia e diritto: questioni aperte e prospettive di riforma. «L’organizzazione di un convegno interdisciplinare sui temi della disabilità e dell’inclusione – spiegano i promotori – sorge dal nostro interesse per le persone fragili, nonché dalle più recenti innovazioni normative, e segnatamente dalla Legge Delega al Governo in materia di disabilità (Legge 227/21), che prefigura importanti modifiche alla legislazione vigente». Aperta dagli interventi di vari rappresentanti istituzionali e del mondo universitario a livello nazionale e locale, come da programma completo (disponibile a questo link), la giornata si articolerà su tre sessioni scientifiche durante le quali confrontare gli approcci di differenti discipline, in particolare di quelle giuridiche ed economiche, alle quali si aggiungeranno riflessioni di taglio filosofico, sociologico e psicologico, senza trascurare l’evoluzione delle tecnologie.
La prima sessione si intitolerà Le persone con disabilità tra società, economia e diritto e sarà finalizzata ad inquadrare il tema del convegno su un piano generale, a partire da alcune fondamentali prospettive scientifiche (filosofica, costituzionalistica, sociologica ed economica). La seconda sessione, di taglio esclusivamente giuridico, verte sul tema Verso un nuovo “diritto della disabilità”? La “Delega al Governo in materia di disabilità”: contenuti e prospettive. In questo caso verrà considerato il percorso politico-parlamentare della citata Legge 227/21, i contenuti di essa e il presumibile impatto del processo di attuazione sulla normativa che i Decreti Attuativi della norma saranno chiamati a modificare. La terza sessione, infine, sarà dedicata a Le disabilità: attualità e prospettive. Un approccio interdisciplinare, prevedendo una pluralità di interventi attinenti alla condizione delle persone con disabilità, per focalizzare le diverse dimensioni di tale condizione, anche nell’ottica di possibili prospettive future. La giornata si concluderà con la tavola rotonda sul tema Unisannio e bisogni educativi speciali: il centro di studi, ricerche e counseling, con la partecipazione di rappresentanti dell’Università del Sannio e di Enti e Associazioni del territorio. Quest’ultimo momento sarà anche l’occasione per inaugurare il Centro di Studi, Ricerche e Counseling di Ateneo. (S.B.)

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SEZ. DISABILITA NEWS Le donne con disabilità peggio di ogni altro sul mercato del lavoro

26 Settembre 2022 , Scritto da Angela Cecere Con tag #SEZ. DISABILITA NEWS

SEZ. DISABILITA NEWS Le donne con disabilità peggio di ogni altro sul mercato del lavoro

INSERITO DA ANGELA CECERE Se nell’Unione Europea le persone con disabilità continuano a subire discriminazioni sul lavoro, sia per quanto riguarda l’accesso al lavoro stesso, sia per la parità di retribuzione a parità di lavoro, le donne con disabilità devono fare i conti anche con il divario di genere. Tale specificità, però, non è stata adeguatamente considerata nelle Strategie della Commissione Europea per contrastare il fenomeno. Per questo il Forum Europeo sulla Disabilità ha elaborato alcune raccomandazioni, per far sì che si affrontino le disparità incontrate dalle donne con disabilità sul mercato del lavoro Il 18 settembre scorso si è celebrata la Giornata Internazionale della Parità Retributiva, una ricorrenza introdotta dalle Nazioni Unite per contrastare il fenomeno per cui le donne vengono pagate meno rispetto agli uomini, a parità di ruolo e di mansioni, in molti settori economici. Considerando che per le donne con disabilità la situazione è ancora più drammatica sia rispetto agli uomini (con e senza disabilità), sia rispetto alle altre donne, e considerando anche che tale specificità non è stata adeguatamente considerata nelle Strategie definite dalla Commissione Europea per contrastare il fenomeno, proprio in occasione della Giornata del 18 settembre l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, ha reso pubbliche una serie di raccomandazioni rivolte proprio alla Commissione Europea, per affrontare le disparità che le donne con disabilità incontrano nel mercato del lavoro e introdurre misure per la trasparenza retributiva. Il diritto alla parità di retribuzione tra donne e uomini, a parità di lavoro o per lavori di pari valore, è uno dei princìpi dell’Unione Europea sanciti dai Trattati di essa, argomentano dall’EDF. E tuttavia, sebbene la parità di accesso all’occupazione sia migliorata nel corso degli anni, il divario tra lavoro e retribuzione rimane una realtà nell’Unione stessa. I dati mostrano che le persone con disabilità continuano a subire discriminazioni sul lavoro, sia per quanto riguarda l’accesso al lavoro, sia per la parità di retribuzione a parità di lavoro. Esse hanno meno probabilità di essere assunte a tempo pieno, hanno minori opportunità di lavoro e in numerose situazioni i loro diritti non sono rispettati, né vengono loro forniti gli accomodamenti di cui hanno necessità. In merito alla specifica condizione delle donne con disabilità, dal Forum osservano che sebbene esse costituiscano il 25,9% della popolazione femminile totale nell’Unione e il 60% della popolazione complessiva di oltre 100 milioni di persone con disabilità, purtuttavia continuano a subire discriminazioni multiple e intersezionali in tutti i settori della vita, compresi gli svantaggi socioeconomici, bassi tassi di occupazione e alti tassi di povertà. In particolare i dati relativi all’Unione Europea indicano che circa il 49% delle donne con disabilità, di età compresa tra 20 e 64 anni, sono occupate, rispetto al 53,9% degli uomini con disabilità della stessa fascia di età. Inoltre solo il 20% delle donne con disabilità ha un’occupazione a tempo pieno, rispetto al 29% degli uomini con disabilità, al 48% delle donne senza disabilità e al 64% degli uomini senza disabilità. Pertanto, la condizione delle donne e delle ragazze con disabilità non è solo peggiore di quella delle donne senza disabilità, ma è anche peggiore di quella dei maschi con disabilità. Se vi è una significativa disparità nell’accesso al lavoro, vi sono poi notevoli differenze anche nella capacità di reddito. I dati dell’Indice di Uguaglianza di Genere 2021, espresso nello standard di potere d’acquisto (PPS), mostrano che il reddito netto equivalente medio dell’Unione Europea era di 16.822 PPS all’anno per le donne con disabilità rispetto a 17.746 PPS per gli uomini con disabilità, 20.100 PPS per le donne senza disabilità e 20.935 PPS per gli uomini senza disabilità.
Le minori risorse finanziarie e la povertà lavorativa sono quindi una realtà anche per molte donne con disabilità che lavorano a tempo pieno o part-time. Pertanto, le risorse finanziarie delle donne con disabilità sono inferiori rispetto a quelle degli uomini con disabilità e a quelle delle donne senza disabilità. Tale disparità salariale si determina a causa delle barriere e delle discriminazioni che le donne con disabilità incontrano, e in particolare sono dovute agli stereotipi e ai pregiudizi basati sul genere e sulla disabilità. Tra i tanti ostacoli, le cause alla base del divario occupazionale e retributivo sono molteplici: i livelli di istruzione e formazione inferiori; lo stigma e la discriminazione; la segregazione nei diversi settori economici; la conciliazione tra lavoro retribuito e vita privata, che vede le donne trascorrere più tempo a svolgere lavori informali non retribuiti e ad assumere responsabilità di cura. È proprio a partire da questi dati di fatto che l’EDF ha elaborato le raccomandazioni di cui si è detto, per affrontare il divario retributivo ineguale che colpisce le donne con disabilità. Infatti, se è pur vero che nell’affrontare le disuguaglianze durevoli, la Commissione Europea ha incluso misure per promuovere l’accesso al mercato del lavoro nella sua Strategia sui Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030 e nella Strategia per la Parità di Genere 2020-2025, è vero anche che, sfortunatamente, le donne con disabilità, le loro sfide e le loro prospettive non sono esplicitamente o sufficientemente menzionate nelle misure in questione. Pertanto, per garantire che nessuna donna venga lasciata indietro, l’Unione Europea deve studiare il divario retributivo di genere tra le donne con disabilità rispetto agli uomini con disabilità e alle donne senza disabilità. Nello specifico, il Forum raccomanda alla Commissione Europea quanto segue: ° Gli obblighi di trasparenza retributiva devono essere applicati a tutti i datori di lavoro, indipendentemente dalle dimensioni dell’organizzazione e dal tipo di impiego. ° La legislazione deve introdurre un approccio intersezionale attraverso misure positive e pratiche di assunzione non discriminatorie. ° L’allineamento degli stipendi nel lavoro a tempo parziale e in quello a tempo pieno. ° Le informazioni sulla trasparenza retributiva devono essere disponibili e accessibili. ° La legislazione deve prevedere sanzioni effettive e proporzionate per le imprese e risarcimenti per le vittime di discriminazione. ° Gli organismi per la parità devono avere accesso ai resoconti salariali ed essere attrezzati per sostenere le denunce di disparità salariali da parte delle donne con disabilità

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